Giorgia, dell’artista Fabrizio Molinario, fa parte della serie The People, la gente. Ma sarebbe meglio dire The mask. La maschera, le maschere che ci portiamo dentro e che emergono quando il cuore si eclissa e rifulgono allora astri oscuri, l’invidia, l’accidia, l’urlo becero.
Un gesto pittorico lacerante, che “graffia” i supporti attraverso tecniche estreme, come l’utilizzo del bitume che contribuisce a creare un’atmosfera cupa, uno sfondo in cui risaltano colori accesi, anche psichedelici. I volti congestionati hanno anche una sfumatura domestica di ironia che vorrebbe essere benevola, ma slitta facilmente nell’invettiva per un presente in cui le “maschere” prevalgono sulla verità, in cui tutti noi siamo facili all’ira o quantomeno al disappunto.